revisione auto diventa eropea

La revisione auto diventa europea: emanate le regole UE

Dal prossimo 20 maggio 2018 la revisione auto sarà molto diversa e comprenderà molte novità che l'Europa ha stabilito con la direttiva europea 2014/45UE, recepita dal Decreto del 19 maggio 2017 del Ministero dei Trasporti. La parola d'ordine dell'Europa è maggiore uniformità e semplificazione del reciproco scambio di informazioni, che in Italia aiuteranno a contrastare il giro d'affari delle auto con chilometri scalati; o almeno speriamo, visto che nel decreto non si parla della revisione anticipata alle auto nuove prima dei 4 anni sfruttate parecchio. Inoltre saranno introdotte nuove strumentazioni per il controllo dei giri motore, delle perdite di gas sui veicoli ibridi GPL e metano e finalmente si farà un controllo più approfondito sull'usura del battistrada. Vediamo cosa deve sapere l'automobilista e quali novità in arrivo con la revisione auto da maggio 2018.
 

LE NOVITÁ PER I CENTRI DI REVISIONE

Nei Centri Prova Autoveicoli autorizzati dalla Motorizzazione a fare la revisione auto non ci sarà più il responsabile tecnico, ma sarà sostituito dall'ispettore. Una novità che si prospetta molto più di una mera formalità poiché l'ispettore dovrà avere conoscenze teoriche di meccanica, dinamica, dinamica del veicolo, materiali e lavorazione dei materiali, elettrotecnica. Un bagaglio professionale che potrebbe dover essere colmato con corsi di aggiornamento ed esame se l'attuale responsabile tecnico non è il titolare dell'officina, che spesso è anche un autoriparatore già addentrato nel mestiere. Novità in arrivo anche per le attrezzature con l'adozione di un lettore di giri tramite porta OBD; uno strumento per la misurazione dello spessore del battistrada degli pneumatici, che dovrebbe essere più evoluto del semplice calibro e un rilevatore di perdite di gas di Metano e GPL per un controllo certificabile e strumentale della sicurezza delle auto ibride. Guarda nel video qui sotto cosa pensano gli italiani della revisione auto e i consigli degli esperti.
 

LE NOVITÁ PER GLI AUTOMOBILISTI

Tra le novità di cui si accorgeranno gli automobilisti che faranno la revisione auto dal prossimo 20 maggio 2018 c'è il certificato di controllo, il documento che attesta l'esito della revisione con tutti i dati dell'auto e l'esito delle prove sottoscritto dall'ispettore che ha effettuato i controlli. Il certificato di controllo sarà condiviso tra tutti i Paesi dell'Unione Europea entro il 2021 quando il sistema entrerà a regime. Se l'auto supera regolarmente i controlli all'automobilista viene rilasciata copia del certificato di controllo. Se invece l'auto presenta difetti o malfunzionamenti più o meno gravi l'ispettore dovrà assegnare uno dei 3 livelli di carenze che saranno trascritte anche su certificato di controllo:
 
  • gravi: revisione viene sospesa per 1 mese con timbro "sospeso" e annotazione delle anomali sul libretto. Durante questo periodo l'auto può circolare non oltre il tempo limite per riparare le anomalie riscontrate e rifare nuovamente la revisione presso la stessa officina;
  • pericolose: le anomalie emerse durante la revisione sono tali da consentire la circolazione dell'auto solo fino all'officina per il ripristino. Non si potrà circolare fino a quando l'auto non sarà riparata e sottoposta a nuova revisione presso la stessa officina o alla Motorizzazione;
  • lievi: la sospensione della revisione è momentanea e dà il tempo utile al ripristino, entro la giornata lavorativa, di malfunzionamenti di lieve entità.

 

CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?

Tante novità che sembrano interessanti, fin tanto che l'obbligo di nuovi investimenti per le officine non le spingerà a puntare i piedi per terra con la richiesta di aumenti (il termine per adeguarsi alle nuove direttive è fissato al maggio 2023). I controlli non strumentali alle auto continuano ad essere una zona franca e se un'auto ha subito un grave incidente nessuno lo saprà mai a meno di metterla sul ponte sollevatore e scandagliare il sottoscocca. Poi c'è la questione della lotta alla manomissione dei contachilometri delle auto che, finché riguarderà le auto sottoposte alla prima revisione dopo i 4 anni e senza uno scaglione chilometrico, difficilmente avrà effetti ad ampio raggio. È arcinoto, infatti, che le truffe dei contachilometri scalati si alimentano con la vendita di auto piuttosto fresche su cui l'unica traccia dei chilometri realmente percorsi è nelle centraline di bordo e nei documenti dei tagliandi che ad oggi si possono facilmente manomettere. Magari l'idea di sottoporre tutte le auto nuove alla prima revisione al raggiungimento dei 160 mila km come si ipotizzava - non sarebbe piaciuta a chi l'auto la usa per lavoro ma forse avrebbe reso realmente la vita più difficile ai rivenditori disonesti. E poi c'è il discorso dei controlli a campione nelle officine che la Motorizzazione si arroga ma senza avere gli uomini per poterli operare e se - come si dice in giro - saranno affidati a un ente terzo potrebbe crearsi solo un nuovo anello, speriamo non debole, della catena.

 
Fonte: Sicurauto.it | Autore: Donato D'Ambrosi